Dove siamo

Castellina in Chianti

Le origini di Castellina in Chianti ci portano all’alba della Storia. Queste colline, ora aspre, ora dolcissime, restituiscono continuamente tracce di frequentazione dell’uomo fin dal VII sec. a.C. Molte e primarie le emergenze archeologiche di Castellina in Chianti primo fra tutte, l’imponente tumulo di Monte Calvarioi, appena fuori del paese in direzione Firenze. Lungo la strada per San Donato in Poggio, è visibile l’antica acropoli cinta di mura, che conserva al proprio interno un pozzo ancora perfettamente funzionante.

La necropoli

Sempre lungo l’antica traccia stradale, è stata individuata e portata alla luce una piccola necropoli costituita, almeno per ora, da cinque tombe di cui quattro a camera ed una a cassone, che hanno restituito materiali e suppellettili attestanti la presenza sul territono di ricche famiglie di rango principesco, durante tutto l’arco del VI sec. a.C.

La rocca medioevale

Parte del corredo recuperato è attualmente esposto nell’atrio della Rocca Medievale, sede del Comune: sono visibili due anfore attiche a figure nere, unguentari etrusco-corinzi di fabbrica vulcente, altri in pasta vitrea, decorazioni e parti di armi in bronzo e ferro.

I colori del Chianti

Sensazioni di spazio aperto e libero si godono da questi colli, orizzonti lontani ma ben definiti che nelle diverse stagioni e nelle differenti ore del giorno, assumono colori continuamente diversi: verde cupo, blu scuro, nero oppure quel celeste chiaro delle diafane foschie mattutine.

Le colline circostanti

Girando lo sguardo intorno cominciando da Sud l’orizzonte è delimitato dal solitario ed inquietante cono dell’Amiata: ad occidente la linea ondeggiante delle colline metallifere, dietro le quali, soprattutto nei limpidi e freddi tramonti invernali, si nasconde il sole e sembra che torni nelle viscere rosso fiammeggianti di quei poggi, da sempre scalfiti, rosicchiati e scavati dagli uomini.

L'ombelico della Toscana

A Settentrione si vedono grandi montagne spesso bianche di neve: l’Appennino, mentre verso oriente il giro si chiude con i monti del Pratomagno e del Casentino. Incastonato fra questi orizzonti sta il Chianti: ombelico della Toscana.